Editoriale parte di Signal, un progetto alla ricerca del segnale nel mare di informazione rumorosa sulle elezioni USA 2020. Vi presentiamo il punto di vista diretto di alcuni elettori statunitensi che rappresentano alcune categorie socio-economiche, culturali e geografiche. Nonostante alcuni dei fatti menzionati necessitino di precisazioni, lo scopo del progetto è quello di presentare, leggere, ed ascoltare, opinioni non-filtrate, direttamente provenienti dall’elettorato statunitense. Marissa Eckrote scrive dal Wisconsin. L’articolo, qui l’originale in lingua inglese, è tradotto da Alessia Biondi.
[immagine di copertina: illustrazione di Stefano Grassi per TBU]
Cosa rende diverso il Wisconsin? Credo sia una domanda che in molti si sono posti nel bel mezzo di questo nuovo ciclo elettorale. Perché il Wisconsin è uno stato tanto difficile da vincere, un luogo in cui è così complicato dire quale parte è in testa alla corsa? Una delle prime e probabilmente più ovvie ragioni che vengono in mente è il divario tra zone rurali e urbane. Guidando attraverso il Wisconsin lungo qualsiasi autostrada in direzione nord, si incontrano alcuni dei più spettacolari paesaggi di tutti gli Stati Uniti – potrei essere di parte, essendo cresciuta qui. Ma sono aree che hanno anche visto un aumento della povertà e della dipendenza da droga. Hanno visto la scomparsa delle industrie su cui facevano affidamento, o il loro ridimensionamento. Molte delle contee rurali del nord stanno assistendo a un calo demografico, correlato a un rallentamento della crescita economica.
Inoltre, storicamente queste persone si sono sentite lasciate indietro dal processo politico, hanno sentito che al governo, soprattutto quello federale, non interessa di loro. Proprio da questo scontento Donald Trump è riuscito ad attingere nel 2016. Ha capito che questi elettori rurali, che si sentivano privati dei propri diritti e non si sarebbero tipicamente presentati alle urne, sarebbero invece andati a votare per lui, perché li faceva sentire rappresentati. Ha continuato a sfruttare questo gruppo, convincendolo che le sue politiche sono ciò che è meglio per loro, dicendo loro che riporterà posti di lavoro negli Stati Uniti, che non dipenderanno dai sussidi governativi, che allenterà i vincoli normativi, che farà il possibile per fare in modo che il governo lavori per loro. Si è anche impegnato per aumentare questo divario tra mondo urbano e rurale. Fa leva sulle loro paure e sulla rabbia nei confronti delle minoranze e delle fasce povere urbane, anche se molti di loro sono altrettanto poveri e beneficiano o potrebbero beneficiare dei programmi che Trump vuole tagliare. La popolazione povera delle aree rurali si considera diversa da quella delle città – e probabilmente lo è davvero, poiché sono molte le differenze che producono la loro povertà.

Un secondo fattore chiave che interseca questo aspetto rurale è la religione. C’è una battuta che si sente spesso tra le persone che vivono nel Wisconsin rurale, cioè che ci sono più bar che chiese e più chiese che semafori. Nella mia esperienza, questo è vero per molte piccole città. Anche nei centri più piccoli si trovano diverse chiese, generalmente almeno una chiesa cattolica e una luterana, ma a volte vi sono anche chiese battiste, metodiste o di altre denominazioni cristiane. Per molte famiglie andare in chiesa la domenica è la prassi, non solo perché pensano che sia la cosa giusta da fare, ma anche per timore di essere altrimenti malvisti dal resto della comunità. Sono stata in molte chiese cristiane (cattoliche e luterane) che hanno sostenuto il Partito Repubblicano e che hanno apertamente o indirettamente denigrato quanti sostengono il Partito Democratico e le sue posizioni. Solitamente questo si riduce a una questione, l’aborto, ma a volte la discussione include anche altre tematiche.
Quando si tratta delle scelte di voto dei giovani, questi fattori giocano un ruolo ancor più grande. Crescendo in una comunità rurale, si è solitamente circondati dagli amici, dalla famiglia e da una chiesa che insegna che essere repubblicani è “giusto” e che è ciò che si dovrebbe votare. È stato così per me, e il conservatorismo in cui sono cresciuta è lontano da quello che vediamo in azione oggi. Ho visto molte persone distanziarsene, ma ho visto altri “rilanciarne la puntata” [to double down, a blackjack, ndt] e propendere ancor di più per questo nuovo tipo di conservatorismo. L’ho visto succedere nella mia stessa famiglia e con persone che consideravo amici. L’ho visto distruggere famiglie e amicizie e ho guardato con orrore mentre discorsi di incitamento all’odio prendevano piede sui social media. Ho ascoltato i miei studenti parlare delle ripercussioni che questo sta avendo su di loro e sulle loro vite, mentre cercano di trovare un qualche senso di stabilità in questo ciclo elettorale e di andare al college durante una pandemia. È aggravato dal fatto che la Corte Suprema del Wisconsin, conservatrice, ha annullato l’ordine esecutivo che imponeva il lockdown allo stato e ha praticamente lasciato a ogni istituzione, azienda e individuo il compito di prendere la decisione che reputi migliore. Non so cosa ci riserverà il futuro, ma il numero di manifesti a sostegno dei candidati democratici, anche in alcune aree specialmente rurali, mi infonde speranza, e in questo momento tutto ciò che possiamo desiderare è proprio la speranza.
Marissa Eckrote