Come la società può guarire dal terrorismo: i centri di rehab e la forza delle madri (parte seconda)

(QUI LA PRIMA PARTE) Abbandoniamo per un momento la sfera prettamente europea per tornare a osservare il modello saudita. Rispetto ai primi anni 2000 molte cose sono cambiate: il primissimo Rehab Center, come sono chiamati oggi i luoghi dove si tenta di recuperare alla società i terroristi, si è esteso e moltiplicato per cinque, cinque strutture in grado di ospitare ciascuna dai 230 ai 250 “beneficiari”, come sono definiti qui coloro che vi si trovano, anche se sarebbe più corretto definirli “prigionieri”. I muri che li circondano restano muri, così come il filo spinato che li sovrasta (e in ogni … Continua a leggere Come la società può guarire dal terrorismo: i centri di rehab e la forza delle madri (parte seconda)

Come la società può guarire dal terrorismo: i centri di rehab e la forza delle madri (parte prima)

Cosa succede quando un combattente non ce la fa più, quando qualcosa gli si spezza dentro? Quando decide che quel compagno morto, quella donna che grida, quel bambino che piange sconsolato è quello di troppo? Che succede quando quel combattente vuole tornare a casa, vuole provare a vivere di nuovo? E che succede quando quel combattente fino al giorno prima indossava i panni crudeli dello Stato islamico, o del Fronte al Nusra o di qualche altra formazione del terrore? Il problema riguarda non solo l’Occidente ovviamente, molti paesi arabi si sono dovuti confrontare con quei loro concittadini che a un … Continua a leggere Come la società può guarire dal terrorismo: i centri di rehab e la forza delle madri (parte prima)

Al-Shabaab, la religione e il terrore: i perché dell’attentato in Kenya

Morire per delle idee non è una bella idea, morire per la tua religione non è giusto. Eppure non si tratta del tema di riflessioni intellettuali o di dibattiti storici, ma della cruda realtà delle centinaia di studenti che ieri mattina dormivano nelle loro stanze nel campus dell’Università di Garissa, nel nord-est del Kenya e che lì hanno perso la vita. Non erano poi così lontani dalla Somalia, terra dei loro carnefici. L’attentato, rivendicato dal gruppo islamista somalo Al-Shabaab, è costato la vita a 147 persone, delle quali due poliziotti, un soldato e i due (solo due?) guardiani dell’università che, … Continua a leggere Al-Shabaab, la religione e il terrore: i perché dell’attentato in Kenya

Nuovi scontri tra Israele ed Hezbollah: un’altra guerra o tutta una strategia?

Non era possibile per Hezbollah, organizzazione e partito islamista Sciita attivo in Libano dagli anni Ottanta, non reagire di fronte all’uccisione, avvenuta lo scorso 18 gennaio, da parte dell’esercito israeliano di 6 guerriglieri, tra i quali anche Jihad Imad Mughnniyeh, uno dei più promettenti e giovani comandanti delle milizie. Insieme a loro, nell’attacco, avvenuto sull’altopiano siriano del Golan, è stato colpito anche il generale iraniano Mohamed Ali Allahdadi.  Ed infatti Hezbollah ha reagito.  Sebbene le energie dell’organizzazione libanese siano concentrate da un lato a spalleggiare Assad nella guerra civile siriana e dall’altro a proteggere il confine settentrionale del Paese dalle … Continua a leggere Nuovi scontri tra Israele ed Hezbollah: un’altra guerra o tutta una strategia?

Antiterrorismo: cosa può fare l’Europa? – Intervista al prof. Giacomello

La strage compiuta presso la sede di Charlie Hebdo è un evento che rimarrà impresso nella memoria europea per molto tempo. Erano anni che l’Europa non era vittima di un atto terroristico di tale portata. Il sentimento di sdegno per la libertà di espressione violata è stato ben presto accompagnato dalla paura di un altro imminente attacco. L’attentato ha messo in luce molte delle debolezze dell’UE. La situazione è stata gestita dalle forze dell’ordine nazionali, perché un sistema di difesa e sicurezza europeo in realtà non esiste. Le domande che ora affliggono le istituzioni sono: come aumentare la sicurezza in … Continua a leggere Antiterrorismo: cosa può fare l’Europa? – Intervista al prof. Giacomello

Boko Haram: cosa sta succedendo in Nigeria e perché

Il villaggio di Gaba, Nigeria. Ph: nyt.com “Migliaia di corpi – troppi per essere contati -…”Questo è l’incipit dell’articolo del The World Post che, citando Amnesty International, ha raccontato tra i primi quello che stava succedendo in Nigeria, mentre l’attenzione mediatica di tutto il mondo era concentrata su Parigi. La locuzione “boko haram”, che letteralmente significa “l’educazione occidentale è peccato”, non appare in questi giorni per la prima volta. Tuttavia il vero nome del gruppo Jama’atu Ahlis Sunna Lidda’awati wal-Jihad, che in Arabo vuol dire “popolo impegnato nella diffusione degli insegnamenti del Profeta e della Guerra santa”.  Le prime notizie … Continua a leggere Boko Haram: cosa sta succedendo in Nigeria e perché

Solidarietà a "Charlie Hebdo"

The Bottom Up, nel suo piccolo, come spazio d’informazione libero e tollerante, vuole esprimere la sua vicinanza alle vittime dell’attentato alla redazione della rivista satirica parigina Charlie Hebdo e alle loro famiglie. Inoltre intende riaffermare l’insindacabilità della libertà di stampa e di opinione, ovunque e in qualunque situazione. The Bottom Up, as a free and tolerant space of information, expresses its solidarity to the victims of the attack to the newsroom of the satirical Paris-based magazine Charlie Hebdo and their relatives. Moreover it wants to reaffirm the incontestable importance of a free press and opinion, in every place, in every … Continua a leggere Solidarietà a "Charlie Hebdo"

Dagli Stati Uniti all’Italia: la tortura rimane un buco nero nella battaglia per i diritti umani

Mercoledì 10 dicembre, oltre a essere la Giornata internazionale dei diritti umani, è il 30esimo anniversario dell’adozione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura. Quasi fosse un segno del destino, proprio poche ore prima della ricorrenza è stato diffuso il rapporto della Commissione d’Intelligence del Senato americano sui metodi utilizzati dalla Cia contro i terroristi tra il 2002 e il 2008. L’idea di base che emerge dal rapporto è che la Cia abbia fornito informazioni distorte alla Casa Bianca e al Congresso e ripetutamente omesso alcune delle tecniche utilizzate durante gli interrogatori. Il documento rivela informazioni finora rimaste sconosciute … Continua a leggere Dagli Stati Uniti all’Italia: la tortura rimane un buco nero nella battaglia per i diritti umani

La grande occasione del cavaliere riluttante

Questo articolo si intitola “La grande occasione” ma avrebbe potuto chiamarsi anche “La grande scusante” o “La grande paura”.Occasioni sacrificate da una visione politica che appare il più delle volte stentata, prigioniera di vecchie logiche, alle quali ci si aggrappa ancora oggi disperatamente, senza rendersi conto dell’incalcolabile danno che viene prodotto, della frustrazione che aumenta, della delusione montante. Chi avrebbe potuto replicare coi fatti alle entusiasmanti parole pronunciate poco tempo fa si è ritrovato incapace di agire, attaccato su tutti i fronti, accusato paradossalmente di essere sia un guerrafondaio sia un irresoluto. D’altra parte la gravità della situazione attuale in Siria … Continua a leggere La grande occasione del cavaliere riluttante