Quale mai poteva essere l’opera della classicità capace di destare l’interesse di un matematico? Al di là dei fondamentali e apprezzabili ma – diciamolo – poco artistici Elementidi Euclide, la scelta è quasi obbligata: il De rerum natura di Lucrezio. Non per la matematica in sé (infatti non ne contiene, almeno non in senso stretto), ma sicuramente per la presenza di un metodo di indagine naturalistica che è molto vicino a quello, caro agli scienziati, di Galileo. Lucrezio il razionalista, colui che rifiuta le facili superstizioni della religio(giova ricordarlo, la parola viene dal verbo religo, cioè, come ancora nell’italiano “relegare”, … Continua a leggere Piergiorgio Odifreddi, "Come stanno le cose – Il mio Lucrezio, la mia Venere"