L’aveva già detto qualcun’altro, quasi centocinquant’anni prima di Califano: il conte Giacomo Leopardi. Lo scriveva in un lettera rivolta allo studioso Giordani nel 1817, con il quale stabilì una corrispondenza epistolare sfociata poi in una delle più solide amicizie che hanno segnato la vita del poeta marchigiano. Di Leopardi ci riempiono le orecchie fin dai primi anni di scuola, per imparare Il sabato del villaggio a memoria, nella speranza condivisa che all’interrogazione non ti chiedano i Paralipomeni della Batracomiomachiaperché il titolo è impronunciabile. Al di là degli insegnamenti accademici, il mondo del cinema se n’era poco occupato: oltre il film … Continua a leggere Tutto il resto è noia: “Il Giovane Favoloso”