
Da Oriente a Occidente: un’intervista da Hong Kong
Intervista a Florence Lee, digital media editor a Hong Kong: il cambiamento visto da vicino. Continua a leggere Da Oriente a Occidente: un’intervista da Hong Kong
Intervista a Florence Lee, digital media editor a Hong Kong: il cambiamento visto da vicino. Continua a leggere Da Oriente a Occidente: un’intervista da Hong Kong
Annunciati i premi del Terra di Tutti Film Festival 2018: “Of Fathers and Sons” (Lo Porto), “Burkinabé rising” (Senni), “Feminista” (Voci di donne invisibili – Coop Alleanza 3.0), “Nimble Fingers” (Storie di giovani invisibili – EmilBanca) Continua a leggere Infanzia, cultura, sfruttamento e femminismo: tutte e tutti i vincitori del TTFF12
Gentili lettori, Bentornati alla nostra rassegna settimanale della stampa estera! Questa rassegna e la prossima avranno contenuti un po’ diversi dal solito. Per quale motivo? Perché invece di inseguire l’attualità, ci fermiamo. Durante la vita di questa rassegna, ci siamo … Continua a leggere Il giro del mondo in 4 notizie #28
Pete Souza è stato il fotografo ufficiale di Barack Obama e sta svuotando gli archivi su Instagram – non a caso. Continua a leggere Torna l’Obama cool su Instagram (alla faccia di Trump)
La politica italiana è condizionata dalle inchieste giudiziarie. Ma a magistrati, politici e media fa comodo così Continua a leggere “Manette! Manette!”: giustizialismo e politica in Italia
Pasolini ebbe un rapporto conflittuale con la stampa. Da ricordare gli articoli usciti per il Corriere della Sera e per Tempo Illustrato, molti dei quali furono raccolti postumi in Scritti corsari. Sul Tempo Illustrato scrisse di essere un giornalista per … Continua a leggere Pasolini: linciaggio mediatico in vita e in morte
Otto colpi di pistola, due morti, la fuga e il suicidio, il tutto condito dal video dell’omicidio postato sul web e un fax con le motivazioni del folle gesto. Sono questi gli ingredienti dell’omicidio che due giorni fa ha sconvolto … Continua a leggere Terrore in diretta Tv: l’omicidio mediatico dei due giornalisti in Virginia
Il primo maggio di quest’anno non verrà ricordato come la festa dei lavoratori, come il giorno del concertone, oppure come il dì in cui l’inno d’Italia venne storpiato (sic!), ma come la giornata in cui Milano finì a ferro e fuoco, “assaltata” da parte di una manciata di manifestanti a volto coperto infiltrati nel corteo NoExpoMayDay. La tradizionale parade del primo maggio voleva assumere una valenza peculiare in concomitanza con l’inaugurazione dell’esposizione universale milanese. Cosa è successo poi? Le immagini delle auto in fiamme le abbiamo viste tutti, ma possono le azioni di un centinaio di persone oscurare le ragioni … Continua a leggere Le voci del maggio: una testimonianza della manifestazione No Expo di Milano
Per la seconda volta sono stato al Festival del Giornalismo di Perugia, per meno tempo di quello che avrei voluto (neppure una opportunità di chiedere a Beppe Servegnini se fosse appena tornato dall’America), ma oltre a fare un pranzo pantagruelico … Continua a leggere #ijf15 – Nuove avventure in hi-social: tra Radio3 e McLuhan
Quando Jason Burke ha definito Al Qaeda come un’idea più che una vera propria entità militare ci ha svelato non solo un elemento chiave per comprendere l’organizzazione di Bin Laden, ma in maniera ben più ampia ciò che caratterizza il … Continua a leggere #ijf15 – Il racconto dell’ISIS tra propaganda e giornalismo
L’Italia è un paese molto particolare: agli occhi del mondo siamo “Pizza, Pasta, Mandolino, Mafia e Berlusconi”, mentre in casa nostra ci definiamo in base a dei preconcetti regionali o addirittura provinciali. Per un veronese il vicentino sarà sempre un magnagatti, per uno di Milano un pugliese sarà un terùn e per un siculo l’emiliano sarà un polenton. Ma qual è il minimo comune denominatore del nostro paese? La televisione. Nata negli anni Cinquanta per diffondere cultura, informazione ed educare alla lingua italiana, oggi, è arrivata ad essere un mezzo che serve per pubblicizzare prodotti e lobotomizzare cervelli. Ciò che si vede in televisione si … Continua a leggere Televisione, omosessualità e stereotipi in Italia
Non era possibile per Hezbollah, organizzazione e partito islamista Sciita attivo in Libano dagli anni Ottanta, non reagire di fronte all’uccisione, avvenuta lo scorso 18 gennaio, da parte dell’esercito israeliano di 6 guerriglieri, tra i quali anche Jihad Imad Mughnniyeh, uno dei più promettenti e giovani comandanti delle milizie. Insieme a loro, nell’attacco, avvenuto sull’altopiano siriano del Golan, è stato colpito anche il generale iraniano Mohamed Ali Allahdadi. Ed infatti Hezbollah ha reagito. Sebbene le energie dell’organizzazione libanese siano concentrate da un lato a spalleggiare Assad nella guerra civile siriana e dall’altro a proteggere il confine settentrionale del Paese dalle … Continua a leggere Nuovi scontri tra Israele ed Hezbollah: un’altra guerra o tutta una strategia?